Scafati inclusiva. Lo strano pregiudizio di Pasquale Aliberti
Una scritta dedicata a un ragazzo in galera fa scoppiare la polemica nella città di Scafati, e il sindaco Pasquale Aliberti se la prende con l’associazionismo. Negli ultimi giorno dopo l’arresto di un giovane con background migratorio sono comparse a piazzetta Sansone, cuore del centro storico, una serie di graffiti dedicate, con scritte “Free Achraf”. Un’opera condotta dagli amici del ragazzo che non è stata però ben vista dalla cittadinanza, che ha denunciato il caso sui social chiedendo un pronto intervento dell’amministrazione per la rimozione degli atti vandalici.
Posizione intransigente
Il sindaco Aliberti ha risposto puntualizzando subito che il caso è stato denunciato al comando di Polizia Locale e ai Carabinieri, prendendosela poi con dinamiche di movida notturna. “Mi hanno girato altri video di gabbie, di giovani e nei messaggi che conservo mi dicono addirittura di uso di fumo illegale, di musica ad alto volume fino a notte, di ragazzi che si mettono in quella gabbia a non so’ a fare cosa, a dimostrare cosa” è un passaggio di Aliberti, che incalza “Noi siamo per l’integrazione ma anche per il rispetto delle regole da parte di tutte le etnie e in particolare di quella musulmana”.
Un presidio per l’integrazione
Polemiche taglienti che hanno non poco infastidito l’associazione Cortocircuito, che nel luogo da un anno prova a portare avanti un presidio di socialità nel centro storico con iniziative culturali e di integrazione.
“Il sindaco parla del centro storico, luogo da tanti anni abbandonato, sbagliando anche i termini, confondendo l’etnia con la religione” sottolinea il coordinatore di Cortocircuito Manuel Masucci. “Troviamo assolutamente inspiegabile che rispetto a una questione particolare si inizi a dire altro, rifacendosi a gabbie e musica alta per eventi sui quali, nel rispetto della legalità, abbiamo provveduto a SIAE e a occupazione di suolo pubblico, quest’ultima richiesta al Comune che con grande garbo non ci ha mai risposto prima dell’evento” che infine conclude: “A scrivere è lo stesso sindaco che per i suoi mega eventi mantiene la città sveglia fino a mattina spendendo centinaia di migliaia di euro, mentre condanna musica nel rispetto dei limiti fino a mezzanotte per iniziative sociali e artistiche in luoghi dove prima ci si sparava nel silenzio di tutti”.
Alfonso Romano