Angri. Pasquale Mauri torna alla carica e studia da sindaco
Rompe gli indugi e torna alla carica a più di due anni dalle prossime elezioni comunali. L’ex sindaco di Angri Pasquale Mauri con impeto ci riprova per l’ennesima volta e apre un forsennato giro di consultazioni a 360 gradi: passando in maniera bipolare dal centro destra al centro sinistra con l’obiettivo di cercare numeri e alleanze.
Ed è proprio con il centro sinistra che Mauri si dovrebbe incontrare nelle prossime ore, chiamato all’adunata in un noto studio professionale nel centro cittadino, cercando di definire le sue nuove alleanze e tentando di convincere e riconquistare anche una parte dei suoi vecchi alleati: Alberto Milo e Marco De Simone.
Il tavolo delle trattative
È certo che al tavolo del centro sinistra dovrebbero accomodarsi, in parte, i partiti e le espressioni civiche che già nel 2020 lo hanno supportato nella ennesima sconfitta contro Cosimo Ferraioli. Mancherà al tavolo “Progettiamo Angri” il gruppo consiliare composto dall’ex delfino Domenico D’Auria, Caterina Barba e Roberta D’Antonio che per ora hanno deciso di mantenere riserbo e distanze. È ancora nebuloso capire chi tra Mauri, Milo e la rientrante Mariella Russo ambisca alla carica di sindaco.
Alla ricerca della coalizione
Per ora Mauri esce allo scoperto, anche con operazioni simpatia e di consenso social, tentando di costruire l’ennesima “coalizione qualunque pur di vincere”. Da vecchio e navigato politico certamente farà leva sul rigurgito popolare e “l’usato sicuro”. Sarà interessante capire se alla base di questa nuova scelta ci sia già una solida visione, programmi e prospettive di ampio raggio o resterà una semplice idea della costituzione di una coalizione di numeri, votata principalmente a vincere senza reali interconnessioni.
Le responsabilità
Mauri non è scevro da responsabilità sull’attuale situazione politica gestita da Cosimo Ferraioli: in nove anni di opposizione si è sentita poco la sua voce. Oggi la cittadinanza chiede una guida della città forte e competente, un vero ricambio per uscire dalla stagnazione e dopo trent’anni certi ragionamenti, alquanto logori e vintage, vanno rivisti. Nessuno lo ha visto realmente mordere il territorio, ne empatico, ma certamente almeno le buone intenzioni, che sono gratuite, ci sono per il giovane Mauri: “si cambia davvero!”.
Luciano Verdoliva