“Sono responsabile della sua morte”, il dramma di nonna Gerarda dietro al gesto estremo nel salernitano

La morte di Gerarda Schiavo, questo il nome della donna che lo scorso mercoledì si è tolta la vita gettandosi sotto un treno a Pontecagnano, scuote ancora una volta la comunità. Come già noto attraverso alcune testate locali, la signora Schiavo era la nonna della piccola Chiara, la quale nel 2014 perse la vita per la “sindrome del bambino scosso”, in circostanze che fino ad oggi restano misteriose.

La vicenda

La nonna della bambina, prima del gesto estremo, avrebbe lasciato una lettera d’addio, pubblicata da Il Corriere della Sera, in cui si assumerebbe la responsabilità della morte della nipotina, per la quale la madre della piccola, Denise Schiavo, è attualmente in carcere, condannata a dieci anni.

Chiara, nata prematura e sottoposta a una lunga degenza ospedaliera, era stata ricoverata nuovamente poco dopo essere stata dimessa, a causa di ecchimosi sul corpo e fratture alle tempie e alle costole. Nonostante le cure, la piccola morì nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Le indagini condussero all’accusa di omicidio preterintenzionale contro Denise Schiavo, ritenuta colpevole di aver provocato la morte della figlia.

Gerarda, tuttavia, non ha mai smesso di credere nell’innocenza della figlia, richiedendo la grazia al Presidente della Repubblica e la revisione del processo. Nella sua lettera d’addio, Gerarda avrebbe rivelato di aver ricordato un episodio che avrebbe potuto causare la morte della nipotina: un giramento di testa mentre cercava di adagiare Chiara nella sua carrozzina, che avrebbe fatto sbattere la testa della piccola contro la portiera dell’auto. L’addio, dunque, accompagnato da una terribile richiesta di perdono per una colpa che non si sa se possa essere reale o frutto della mente di una nonna, devastata dalla perdita dell’adorata nipotina.

La possibile riapertura del caso

Ora, l’avvocato Michele Sarno, che difese Denise, ha annunciato una nuova richiesta di grazia al Presidente Mattarella e un ulteriore tentativo di revisione del processo.