Un’articolata operazione dei Carabinieri di Matera ha permesso di sgominare una banda specializzata in truffe ai danni di anziani. Le indagini, avviate a seguito di numerose segnalazioni di cittadini che avevano ricevuto telefonate da falsi avvocati e marescialli, hanno portato all’arresto in flagranza di due uomini, colti mentre tentavano di allontanarsi con il bottino di una truffa appena consumata.
L’operazione
Tutto ha avuto inizio quando diversi cittadini hanno segnalato alla Centrale Operativa di aver ricevuto telefonate da individui che, con modi convincenti e toni allarmati, li informavano di un presunto coinvolgimento di un loro familiare in gravi guai giudiziari. Per evitare l’arresto, le vittime venivano indotte a consegnare ingenti somme di denaro o preziosi.
Grazie a queste precise segnalazioni, i Carabinieri hanno concentrato i loro sforzi in una specifica zona della città, dove si sospettava che i truffatori agissero. Dopo aver effettuato un’attenta ricognizione del territorio, i militari in borghese sono riusciti a individuare un’autovettura sospetta, con a bordo un uomo che si guardava intorno con evidente nervosismo. L’uomo, con un marcato accento campano, non ha saputo fornire giustificazioni plausibili per la sua presenza in quella zona, suscitando ulteriori sospetti nei Carabinieri.
A seguito di un approfondimento dei controlli, i militari hanno rinvenuto elementi che confermavano i loro sospetti: l’uomo era in attesa di un complice che stava per uscire da una palazzina nelle vicinanze. Immediatamente, i Carabinieri hanno bloccato il complice, un giovane che trasportava una valigetta contenente un cospicuo quantitativo di gioielli.
Gli arresti
Le indagini successive hanno permesso di accertare che i preziosi erano stati appena sottratti a un’anziana signora che abitava proprio nell’edificio da cui il giovane era uscito. La donna, raggirata con la solita tecnica del falso avvocato o maresciallo, aveva consegnato i suoi gioielli ai truffatori, credendo di salvare un suo familiare da gravi guai giudiziari.
I due arrestati, entrambi di origine campana, sono stati condotti in caserma e, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Matera. Il bottino della truffa è stato interamente recuperato e restituito alla legittima proprietaria.