Sindaco di Scafati assolto dalle accuse “perché il fatto non sussiste”. Le parole dello stesso Aliberti

Nel suo messaggio, il sindaco ha ribadito la volontà di restituire dignità a se stesso e alla sua città

Scafati – Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, dopo le accuse a suo carico, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. In un messaggio rivolto alla comunità e ai suoi sostenitori, Aliberti ha raccontato le difficoltà e le sofferenze vissute durante il lungo processo, che lo ha visto accusato di affiliazione camorrista, a suo dire senza alcuna prova.

“Il mio cuore è pieno e svuotato insieme,” ha scritto, esprimendo la fatica di questi anni segnati dalla vergogna e dalle umiliazioni. “Per otto anni ho dovuto ingoiare umiliazioni, convivere con lo sguardo impaurito dei miei figli, vedere mia moglie lottare per una famiglia che sentiva franare,” ha aggiunto, descrivendo il dolore e la solitudine che ha vissuto, nonostante la mancanza di prove contro di lui. “Mio padre è morto portandosi dietro una vergogna che non meritava,” ha detto ancora, sottolineando come il peso dell’accusa abbia segnato la sua vita e quella della sua famiglia.

La sentenza di assoluzione

La sentenza di assoluzione, che ha confermato l’innocenza di Aliberti, arriva dopo anni di battaglie legali e morali. “La giustizia ha detto quello che ho sempre saputo,” ha dichiarato, ma ha anche riconosciuto che “non c’è gioia piena”, poiché “il tempo non torna e la vergogna ha lasciato segni che nessuno potrà mai vedere”. Nonostante ciò, ha espresso gratitudine verso chi ha sempre creduto in lui, in particolare i suoi avvocati, Sica e Pepe, che lo hanno difeso con determinazione.

L’appello alla comunità

Nel suo messaggio, il sindaco ha ribadito la volontà di restituire dignità a se stesso e alla sua città, Scafati, che è stata ingiustamente infangata insieme a lui. “Voglio che insieme ci liberiamo di questo peso, che torniamo a essere una comunità fiera, capace di guardarsi in faccia senza paura,” ha dichiarato, invitando tutti a unirsi nel cammino di rinascita e di dignità.

Aliberti ha concluso il suo messaggio con un appello alla comunità: “Non sono mai stato un camorrista, né un uomo che si piega al potere della malavita. Ho resistito, messo da parte il dolore e continuato a combattere. E continuerò, per me, per la mia famiglia, per tutti voi.”

Maria Iemmino Pellegrino

Dal Giornalismo alla Comunicazione a 360°. Fin dall'inizio della mia carriera ho sempre cercato di unire le mie più grandi passioni e di farle confluire in un unico universo fatto di parole, frasi e idee.