Continua il tour “La Pausa” dedicato a Eduardo De Filippo”

Sta riscuotendo buon successo di pubblico l’esordio alla regia di Vincenzo Sabatino, con l’accompagnamento musicale di Giovanni Tortora, “La pausa. Omaggio senza pretese a Eduardo De Filippo”. Prodotta da Casa Babylon Teatro e Ritratti di territorio con la direzione artistica di Nicolantonio Napoli, nata per ricordare i 40 anni dalla morte di Eduardo De Filippo, avvenuta il 31 ottobre 1984. Dopo il debutto nella Chiesa di Maria Ss.ma Addolorata a Pagani, lo spettacolo ha toccato diversi comuni dell’Agro Nocerino-Sarnese. Pagani, Bracigliano, San Marzano sul Sarno e domani Roccapiemonte. Ingresso gratuito su invito.

Locandina evento.

L’attore

Vincenzo Sabatino, attore di Casa Babylon, con il coraggio che solo i 19 anni possono dare, ha messo su questo spettacolo, quarant’anni dopo la scomparsa di Eduardo avvenuta il 31 ottobre 1984. E rimbombano ancora queste parole, pronunciate il 15 settembre dello stesso anno, a Taormina: “Ma il cuore ha tremato sempre, tutte le sere, tutte le prime rappresentazioni, e l’ho pagato. Anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato”. Il gelo e i brividi sono due elementi imprescindibili della valigia dell’attore. Perché un giovane sceglie di correre il rischio di portare in scena il più grande? “Ho conosciuto Eduardo a 6 anni, sul divano di casa, ventisette anni dopo la sua morte – spiega il giovane attore – Da allora, la scelta di andare a teatro. Dopo anni di studio, ho trovato il coraggio di creare un piccolo spettacolo con le sue commedie. È stato fondamentale, nel mio percorso, il lavoro realizzato da Fausto Russo Alesi su “Natale in casa Cupiello” e “L’arte della commedia”.Un momento da non perdere. L’ingresso è gratuito.

Lo spettacolo

Il personaggio in scena, senza nome, abita nelle coscienze di ogni uomo. Ne ha tutte le contraddizioni, ma non è umano, forse lo è stato in passato. Vincenzo Sabatino affronta per la prima volta le opere di Eduardo De Filippo. È il personaggio che si immerge nelle opere del grande commediografo, dando voce alle emozioni della vita reale che hanno costruito la struttura dello spettacolo. L’intenzione è promuovere una riflessione sulla precarietà dell’uomo nella società moderna, ridotto a un automa che non può permettersi di percepire sentimenti. È il caso di prendersi una pausa, magari davanti a un caffè, per riscoprire le fragilità, i luoghi, i ricordi, le contraddizioni, le radici. E così sono stati selezionati brani di opere da: “Uomo e galantuomo (1922); “Natale in casa Cupiello” (1931); “Napoli milionaria” (1945); “Occhiali neri” (1945); “Filumena Marturano” (1946); “Questi fantasmi” (1946); “De Pretore Vincenzo” (1957); “Sabato, domenica e lunedì” (1959); “Il sindaco del rione Sanità” (1960). 

Marco Visconti