Scafati. “Le dimore di Iside”, al via il cantiere

Partiti in via Aquino vicinale Stroppa i lavori di cantiere che daranno vita al centro antiviolenza dedicato alle donne vittime di abuso

Scafati. L'amministrazione Salvati corre sul bando di Direzione dei lavori del bene confiscato in via Aquino

Partiti i lavori che daranno vita al progetto “Le dimore di Iside” all’interno del bene confiscato al clan Sorrentino a Scafati. Un centro antiviolenza che godrà di ben quattro appartamenti pronti ad ospitare donne con a carico bambini e alla ricerca di nuove possibilità sociali dopo storie di violenze domestiche e abusi di qualunque tipo.

L’inizio dei lavori

Questo è il progetto “Le dimore di Iside” che inizia a prendere forma in via Aquino vicinale Stroppa, dove al momento è in atto un cantiere volto alla conversione dello stabile strappato dalle mani del clan Sorrentino. Un’opera di riqualificazione sociale, messa in campo inizialmente dalla commissione prefettizie, dal valore totale di circa un milione e mezzo di euro e destinato, in collaborazione con gli enti sociali sul territorio, ad essere un vero e proprio luogo centrale nella difesa dei diritti civili e sociali delle donne sul territorio non solo scafatese. I lavori si protrarranno per diversi mesi, con una conclusione del cantiere e la messa a sistema dei servizi erogabili che potrebbe durare anche un intero anno. Un bell’obiettivo raggiunto dall’amministrazione Salvati, che ha assistito all’inizio dei lavori durante la settimana precedente il voto del 25 Settembre e che non vede l’ora di inaugurare davanti agli occhi di tutta la città.

La neo assessore alle politiche sociali Laura Semplice

“Non abbiamo ancora compiuto il taglio del nastro simbolico per via dei diversi eventi che si sono susseguiti tra elezioni e consiglio comunale” spiega l’ex assessore ai Lavori Pubblici, ora delegata alle politiche sociali Laura Semplice: “E’ per noi motivo di grande orgoglio poter costruire all’interno del nostro territorio un centro antiviolenza accogliente e ospitale per le donne che hanno subito abusi di qualsiasi tipo. Per la nostra amministrazione è fondamentale combattere la violenza, e la costruzione di un luogo così sensibile all’interno di un bene confiscato è la prova che si possono spezzare tante catene dell’omertà che colpiscono il nostro territorio”. Una volta conclusi i lavori, l’azienda speciale dell’ambito s01_2 “Comunità Sensibile” provvederà all’indizione di un bando ad hoc per associazioni e privati specializzati nel settore, con un costo annuo del servizio che graverà sulle casse dell’amministrazione di Palazzo Mayer per circa 120 mila euro l’anno.

Alfonso Romano

Alfonso Romano, 23 anni, di Scafati ma anche di Roma e Cava de' Tirreni, corrispondente de "La Città" e socio del circolo Arci Cortocircuito. A lavoro e alla lotta!