La “Mensa di Tommaso” è stata chiusa alla Fondazione Carminello ad Arco per inagibilità, a seguito della relazione dei vigili del fuoco e della recente ordinanza sindacale. Don Calenda fa chiarezza, dopo il consiglio comunale del 30 ottobre, che ha dedicato molto tempo sia alla mensa sia allo statuto modificato dal dottor Nello Gaito. Don Flaviano Calenda, parroco della Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo e responsabile della “Mensa di Tommaso”. I vigili del fuoco dichiarano, all’inizio del mese di agosto, lo stato di inagibilità di alcuni spazi della Fondazione Carminello ad Arco, il parroco, già prima della relazione dei vigili del fuoco, invia una pec l’8 maggio 2024 al sindaco Raffaele Maria De Prisco, al consigliere Gaetano Cesarano con delega alle politiche giovanili e all’ex assessore, ora vicesindaco, Augusto Pepe con delega al Patrimonio. Don Calenda fa richiesta per assegnazione di locali comunali a favore della parrocchia Santissimo Corpo di cristo per lo svolgimento delle attività relative alla “Mensa di Tommaso”, Caritas e altre iniziative pastorali.
“La parrocchia, spiega don Calenda, già più volte ha espresso verbalmente all’amministrazione comunale la richiesta di locali (di proprietà comunale), da utilizzare gratuitamente, facendosi, la parrocchia medesima, carico dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a rendere funzionali gli ambienti per le finalità di mensa per i poveri, servizi assistenziali Caritas e per l’avvio di nuove iniziativa a carattere pastorale e al a servizio della comunità, quali: ricovero per senzatetto e anziani, oratorio, casa rifugio”. Qui don Flaviano Calenda vuole aggiungere altre attività pastorali mettendo a disposizione per i bisognosi e senzatetto un ricovero temporaneo, realizzando un oratorio e una casa rifugio, andando a sfatare quel mito, creato recentemente in sede di consiglio comunale, che richiedeva dal Comune solo le stanze per la mensa. Fa una precisa richiesta per la parrocchia del Santissimo Corpo di Cristo, di avere “per almeno 15 anni, l’uso gratuito di locali di proprietà comunale”. Segue l’incontro informale tra don Flaviano, l’attuale vicesindaco Augusto Pepe e un tecnico del Comune per fare un sopralluogo all’ex scuola materna in via Criscuolo per comprendere se gli spazi sono confacenti alla mensa e ad altre attività pastorali. Gli spazi sono confacenti, il costo della ristrutturazione è alto, tuttavia l’unico neo sarebbe la durata del comodato d’uso: di 5 anni, secondo le parole del vicesindaco Pepe.
Segue un’altra pec in data 12 settembre da parte del parroco don Flaviano Calenda, vista la non risposta della prima pec dai soggetti interpellati, descrive il sopralluogo avvenuto con il vicesindaco Pepe in data 12 settembre 2024 nell’ex scuola materna in via Criscuolo, “chiede all’amministrazione comunale di Pagani, di concedere alla parrocchia santissimo Corpo di Cristo, per almeno 10 anni, l’uso in comodato gratuito dei suddetti locali dell’ex scuola in via Criscuolo, piano terra e piano primo, per allocare la “Mensa di Tommaso” e iniziative a carattere pastorale a servizio della comunità. La parrocchia medesima si farà carico dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a rendere funzionali gli ambienti per le sopra riportate finalità, senza nulla pretendere dal Comune di Pagani”. Il Comune di Pagani, stando a quanto dichiarato da don Calenda, non ha risposto alla Pec, lasciando le richieste nel silenzio. Poi arriva l’ordinanza sindacale del 25 novembre che ordina la chiusura della mensa e la discussione, in sede di consiglio comunale, sul destino della mensa.