Pagani. La Corte d’Appello rigetta il ricorso del Ministero. Ferraioli fu vittima di camorra

La sezione lavoro della Corte d’Appello di Salerno rigetta il ricorso del Ministero degli Interni sul riconoscimento di Antonio Esposito Ferraioli come vittima della criminalità organizzata.

La famiglia Esposito Ferraioli aveva chiesto e ottenuto nell’ottobre 2014 il riconoscimento di vittima della criminalità organizzata per il sindacalista ucciso nel 1978.
“Abbiamo dovuto combattere contro lo Stato. Ce l’avevamo contro quando invece doveva stare con noi, con la memoria di Tonino, per la legalità, per lasciare un segno negli altri” ha dichiarato, al quotidiano Il Mattino, Mario Esposito Ferraioli che da anni è impegnato nelle scuole per tenere vivo il ricordo di suo fratello.

Soddisfatti gli avvocati paganesi Alfonso Vuolo, Gerardo Ferraioli, Carlo De Martino e Monica Abagnara, legali di Mario Esposito Ferraioli, che ora attendono le motivazioni.
Il Ministero degli Interni, ora, potrebbe decidere di ricorrere in Cassazione.

Nell’ottobre del 2014 la sezione lavoro del tribunale di Nocera Inferiore sanciva che “l’omicidio di Antonio Esposito Ferraioli fu commesso da ambienti camorristici cui il Ferraioli stesso si contrapponeva in qualità di rappresentante sindacale aziendale della Cgil presso lo stabilimento della Fatme di Pagani”. Una sentenza senza precedenti. Il lavoro dei legali della famiglia Esposito Ferraioli si basa sulla ricostruzione dell’ambiente camorristico in cui matura l’omicidio. Ricostruzione valida nonostante l’assenza di condanne penali per l’omicidio Antonio Esposito Ferraioli.