Scafati. Farmacie comunali, blitz della Finanza in Municipio

La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore accende i riflettori sull’affare da oltre 7 milioni di euro che vede la dismissione delle cinque farmacie comunali

La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore accende i riflettori sull’affare da oltre 7 milioni di euro che vede la dismissione delle cinque farmacie comunali, di proprietà del comune di Scafati. A varcare la soglia di Palazzo Mayer la Guardia di Finanza del comando compagnia di Scafati, su delega del pubblico ministero Palmieri di Nocera Inferiore. Le fiamme gialle sono state ricevute dal ragioniere capo Francesco Martellari, ed hanno acquisito tutta la documentazione inerente l’affare farmacie. Sotto esame anche l’attuale rapporto con il Consorzio, che nonostante la dismissione delle quote e l’uscita del Comune di Scafati, continua a gestire per conto dell’Ente scafatese le farmacie di sua proprietà, nonostante in due anni sia la commissione prefettizia che l’attuale amministrazione comunale non hanno ancora formalizzato una regolare convenzione.

IL BANDO

Doveva essere pronto per le fine del 2019 il bando che avrebbe dovuto cedere le cinque farmacie comunali esistenti sul territorio scafatese, dopo la decisione di recedere dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale, adottata dalla Commissione Straordinaria e iscritta nel piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti. Una manovra tra le più importanti per rientrare dal disavanzo 2016 di 33 milioni di euro. Vendere le farmacie non era nel programma elettorale dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Cristoforo Salvati. “Quando ci siamo insediati il Comune non era più socio del Consorzio e l’assemblea consortile aveva preso atto del recesso – spiegava alcuni mesi fa il Presidente del Consiglio Comunale Mario Santocchio – la vendita delle farmacie è un punto essenziale della relazione della Corte dei Conti. Sempre i commissari avevano dato incarico ad un professionista per una perizia estimativa del valore di vendita delle nostre farmacie”. Un incarico affidato al commercialista di Avellino dottor Donato Madaro.

LA PERIZIA

Una prima stima effettuata per tutte le farmacie, era compresa tra un valore minimo di 1.047.000 euro e un valore massimo di 3.987.000 euro. Una nuova perizia, questa volta voluta dalla giunta Salvati, aveva raddoppiato il loro valore, superando quota 7 milioni di euro complessivi. Nel piano di rientro è stata contabilizzata un’entrata di circa 3 milioni di euro, questo significa che la vendita sarà limitata al raggiungimento di tale somma. In attesa del bando, il Comune di Scafati stipulerà convenzione con il Consorzio per la loro gestione, che sarà a carico del Cfi con la divisione degli eventuali utili o perdite con Scafati, che resta a tutti gli effetti proprietaria delle farmacie.

LA CONVENZIONE

Una bozza di questo documento, non ancora ratificato in Consiglio Comunale, prevede un “ristoro” per il Cfi a titolo di rimborso a carico dell’acquirente che rileverà una o più farmacie. Si va dai 77.500 euro per la farmacia di Mariconda, ai 305mila euro dell’avviata attività di via Pertini. Tale bozza prevede, trascorso il termine ultimo del 31 dicembre 2020, un canone di gestione di 1000 euro mensili per ogni singola farmacia, con decorrenza gennaio 2021. Un documento che aveva già ricevuto un parere contrario sia dall’ex assessore al Bilancio Maria Pisani, e sia dal responsabile dell’Avvocatura Raffaele Marciano. Non è possibile inglobare il bando dentro la convenzione, o meglio, tale documento non può prevedere un eventuale ristoro a carico di chi compra (ammesso che questo sia effettivamente dovuto al Cfi) in quanto sono due atti di origine e natura diversa. Anche questo passaggio sarà vagliato dagli inquirenti.

Adriano Falanga