Europa e l’Agro Nocerino Sarnese: occasione persa per il rilancio

Negli ultimi cinque anni, l'Agro Nocerino Sarnese ha vissuto un periodo di stasi nell'ambito dell'attivismo politico europeista

Elezioni Europee voto - Agro24
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Europa e l’Agro Nocerino Sarnese: occasione persa per il rilancio

Negli ultimi cinque anni, l’Agro Nocerino Sarnese ha vissuto un periodo di stasi nell’ambito dell’attivismo della politica europeista, con scarsi impulsi provenienti da Bruxelles, soprattutto in termini di sostegno economico. L’Agro Nocerino Sarnese è un territorio caratterizzato da una straordinaria necessità di rilancio e di bonifica ambientale. Nel ultimo lustro avrebbe potuto beneficiare in modo significativo di molti fondi europei disponibili, in particolare attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Rappresentanza da salotto

Chi avrebbe dovuto rappresentare la questa densa e popolata area è stato certamente poco reattivo o privo delle competenze necessarie per ottenere e smistare attraverso gli apparati partitici le risorse adeguate. Le iniziative si sono limitate a sporadiche apparizioni mediatiche e foto di circostanza, di comparsa, senza consequenziali risultati tangibili sul campo. Alla mancata realizzazione del rapporto di filiera anche la dubbiosa presenza e l’azione di consiglieri regionali e i deputati altrettanto nebulosi e carenti per l’agro ridotto da decenni a “votificio” e feudo di pochi riferimenti politici ben più consolidati altrove.

Figure competenti e consapevoli

Sarebbe essenziale che il territorio venisse rappresentato da figure competenti e consapevoli delle sfide socio – ambientali da affrontare, in modo da sfruttare completamente le opportunità offerte dall’Europa per il suo percorso di rinascita e sviluppo sostenibile. L’Europa ha il potenziale per diventare un vero alleato nella trasformazione di questa importante parte di “territorio tanto malato”, ma è necessario che ci sia forte e concreto impegno, una visione strategica che tenga conto delle esigenze e delle potenzialità del fragile “sistema agro”.

Luciano Verdoliva