Pagani. Giustizia per Tonino Esposito Ferraioli

Il Tribunale di Nocera Inferiore, nella persona del Giudice dottor Carlo Mancuso, con sentenza del 24 ottobre 2014, ha accolto il ricorso presentato dal Signor Mario Esposito Ferraioli riconoscendo lo status di vittima della criminalità organizzata al fratello Antonio (detto Tonino), ucciso, appena ventisettenne, con un fucile a canne mozze il 30 agosto 1978 a Pagani. Ad annunciarlo in una nota la famglia del sindacalista assassinato 36 anni fa, in via Zito a Pagani. Qeusto il testo della nota dei congiunti di Antonio Esposito Ferraioli.

"La famiglia Esposito Ferraioli, in precedenza, aveva presentato istanza per ottenere il beneficio previsto dalla legge, ma la Prefettura di Salerno (Ufficio territoriale di governo) l'aveva rigettata, in quanto, a suo dire, non è mai stata accertata con sentenza di un Tribunale della Repubblica la responsabilità dei mandanti e degli esecutori materiali dell'assassinio. I difensori della famiglia Esposito Ferraioli (avvocati Alfonso Vuolo, Gerardo Ferraioli, Carlo De Martino e Monica Abbagnara) hanno, invece, sostenuto in giudizio che a tale fine si potesse prescindere dall'accertamento giudiziario delle responsabilità dei singoli, giacché è incontrovertibile che l'omicidio fosse da ascrivere ad organizzazioni camorristiche.

Deponevano in tal senso: l'intesa attività sindacale svolta da Tonino Esposito Ferraioli all'interno della Fatme; le modalità dell'uccisione; il controllo capillare del territorio che all'epoca la camorra esercitava in zona; la immediata conduzione delle indagini negli ambienti della criminalità organizzata; la loro successiva riapertura a cura della procura antimafia sulla scorta delle dichiarazioni rese da alcuni pentiti. Oltre alla notevole mole di documenti prodotti ai fini della esatta ricostruzione del quadro in cui si collocava l'efferato omicidio, nel corso del giudizio si sono rivelate determinanti le testimonianze rese dalla sindacalista Lucia Pagano e dai pubblici ministeri Diego Cavaliero e Vito Di Nicola. Dopo che a Tonino Esposito Ferraioli sono stati intitolati premi, scuole e strade, la sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore costituisce la prima importante pronuncia di un'autorità giudiziaria circa la riconducibilità dell'assassinio al perseguimento delle finalità di cui all'art. 416–bis del codice penale. Si tratta, dunque, di un'importante acquisizione nella lotta alla criminalità organizzata, di tal che sorprenderebbe l'eventuale proposito del Ministero dell'Interno di appellare la decisione. La famiglia Esposito Ferraioli, nell'accogliere con soddisfazione l'esito di questo procedimento dopo trentasei anni dalla morte del proprio congiunto, esprime un vivo ringraziamento ai propri legali".