Sant’Egidio del Monte Albino. Forno crematorio: mobilitazione generale

La cittadinanza si è mobilitata per dire non al forno ma anche i politici e gli amministratori, tanti degli stessi che hanno votato il provvedimento, ora si soffermano sulla necessità di rivedere i termini della deliberazione

Sant'Egidio del Monte Albino No forno crematorio
Sant'Egidio del Monte Albino No forno crematorio

Forno crematorio. La mobilitazione generale della cittadinanza santegidiese con una raccolta firme rimette in discussione le decisioni dell’amministrazione comunale Carpentieri che qualche anno fa aveva dato il parere favorevole per la realizzazione del forno crematorio all’interno del locale cimitero, nel frattempo affidato ai privati, traggono indubbi benefici economici dalla struttura presa in gestione e rimessa a nuovo con una nuova area e nuovi loculi.

Mobilitazione generale
La cittadinanza si è mobilitata per dire non al forno ma anche i politici e gli amministratori, tanti degli stessi che hanno votato il provvedimento, ora si soffermano sulla necessità di rivedere i termini della deliberazione. La battaglia per bloccare il costruendo forno crematorio a Sant’Egidio del Monte Albino si sta facendo aspra anche nei toni. Il consigliere comunale di minoranza Franco Marrazzo, già la scorsa estate aveva promosso una raccolta firma per evitare la creazione di un forno crematorio previsto nel progetto di ampliamento del cimitero comunale, fermato nei mesi scorsi dopo le perplessità avanzate proprio dal rappresentante di Forza Italia quando il consiglio comunale ha poi deciso di approfondire e valutare la vicenda istituendo una commissione tecnica. “La costruzione del forno crematorio nel locale cimitero – afferma il consigliere Marrazzo – creerebbe molti danni ambientali al territorio”. Marrazzo ribadisce con forza la sua negazione alla realizzazione del plesso crematorio. “A Sant’Egidio del Monte Albino c’è una disponibilità di 300 loculi, a fronte dei circa 70 decessi ogni anno. Le sepolture – dice – non avvengono esclusivamente nel nostro cimitero, poiché circa la metà di queste opta per le strutture dei vicini cimiteri, quindi chiediamoci l’utilità per il comune a realizzare il forno, nessuna, neanche economica”.

Le barricate
Intanto i comitati “No forno” hanno fatto barricate chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per fermare la costruzione del fabbricato che dovrebbe contenere il forno. Non è ancora chiaro se ci sia un regolamento comunale che regolerebbe, in futuro, il funzionamento del forno crematorio. Una volta attivo il forno sarebbe destinato anche alla cremazione di salme provenienti da tutta la regione. L’amministrazione intanto tace.